L’INTERVISTA Andrea Esposito: «Solo 5 progetti su 28 sono stati completati»
NAPOLI. “Promozione, valorizzazione ed ammodernamento degli impianti sportivi napoletani” è il tema del forum che si terrà il giorno 10 dicembre nel Real Albergo dei Poveri un convegno indetto da Ani- TecPa, l’associazione Nazionale Tecnici della Pubblica Amministrazione. Andrea Esposito (nella foto con l’assessore Cosenza. Ph Nunzio Russo) è consigliere dell’AniTecPa ed è un esperto dell’argomento. Ingegnere perchè un convegno sugli impianti sportivi a Napoli?
«Napoli ha una forte carenza di strutture sportive e quelle esistenti sono in precarie condizioni. Napoli può e deve ripartire anche dallo sport, quale leva strategica per la crescita dei territori».
Di cosa parlerete al convegno ?
«Il legislatore a più riprese ha dato indicazioni agli enti locali di fa- vorire l’affidamento diretto degli impianti sportivi alle associazioni e società sportive no profit. Ma questa indicazione non trova riscontro nella pratica attuazione sul territorio. Eppure sono molti i progetti presentati dai privati sulla base di indicazioni legislative passate. La stessa Amministrazione Comunale con Delibera dell’8 agosto 2014 ha messo a disposizione dell'associazionismo sportivo il proprio patri- monio sportivo quale bene da tute- lare riconoscendo la funzione sociale dello sport e delle attività motorie. In termini concreti, a seguito di questa deliberazione le associazioni e le società sportive presentarono nel solo 2016 progetti pari a 28 interventi di recupero e riuso di impianti sportivi a servizio della città».
E quanti interventi sono stati eseguiti ad oggi?
«Purtroppo solo due hanno trova- to attuazione dopo 5 anni».
Cosa è venuto a mancare ed in co- sa abbiamo fallito?
«Sono mancate procedure ammini- strative di affidamento di tipo semplificato, inoltre si è capito che tali affidamenti non vanno inquadrati in termini di semplice convenienza monetaria per l'Ente Locale .
È sbagliato, scorretto e non proporzionale considerare questi affidamen- ti alla stregua di un lavoro pubblico dal quale l'Ente deve trarre van- taggi economici di solo tipo monetario e non solo di tipo sociale. Occorre precisare che in nessuna legge dello stato, in nessuna legge regionale, in nessuna delibera comunale gli impianti sportivi sono indicati o qualificati quale mezzo per produrre reddito o finanziare le casse comunali».
Quindi l'interesse per gli affidamenti diretti non è di tipo monetario ma deriva da una necessità a carattere sociale ?
«Il convegno intende chiarire che gli impianti sportivi servono per il riscatto sociale del territorio e per il benessere psico fisico dei citta- dini. Su tali basi dobbiamo indicare delle linee guida ai funzionari pubblici, individuando con proporzionalità amministrativa il procedimento più semplice per l'affidamento di un impianto alla associazione non profit che lo utilizza in via prevalente».
Perché solo oggi si ripropone questa drammatica situazione degli impianti sportivi napoletani ? «Perché a gennaio 2022 andrà in vigore la legge che individua disposizioni di semplificazione e si- curezza in materia di sport elencando le nuove opportunità sulla “possibilità di affidamento diretto dell’impianto sportivo già esisten- te alla associazione utilizzatrice”. Il decreto legislativo stabilisce che le associazioni e le società Sportive senza fini di lucro possono presen- tare all'ente locale un progetto preliminare accompagnato da un pia- no di fattibilità economico finanziario per la rigenerazione, la riqualificazione e l'ammodernamento e per la successiva gestione con previsione di un utilizzo teso a favorire l'aggregazione e l'inclusione sociale e giovanile. Se l'ente locale riconosce l'interesse pubblico del progetto, affida direttamente la gestione gratuita dell'impianto all'as- sociazione o alla società sportiva per una durata proporzionalmente corrispondente al valore dell'inter- vento e comunque non inferiore a
quota pari al 22 per cento del mercato nazionale.
«L’evento di Torino – è il commento del presidente del Dac Luigi Carrino - rappresenta una grande opportunità per le nostre aziende per ampliare la bu- siness community. Un luogo privilegiato per fare networking e incontrare gli attori dell’aerospazio a livello internaziona-
le. Si tratta di un evento che contribuisce alla crescita della filiera dell’aeronautica grazie alla nascita di nuove partnership. Ma anche per presentare e discutere dei progetti e dei prodotti innovativi di cui la filiera aerospaziale della Cam- pania dispone con notevoli elementi di unicità».
ERMINIA IADARESTA
fonte: ROMA -Il Giornale di Napoli